
“Meno male che Silvio c’è”...il patetico ritornello sotto sotto viene cantato da qualche giorno da tutti quelli che in modo o nell’altro hanno fatto fortuna contro Berlusconi.
Qualche mese fa scrivevamo della crisi dell’indotto provocata dall’uscita di scena del Cavaliere: “…fonte di guadagno inognidove del pianeta, musa ispiratrice per titolisti di giornali, comici e cabarettisti anche d'oltreoceano;...motivo del successo di capipopolo alla Di Pietro o di depositari di giustizia e verità come Travaglio" e il suo 'Fatto quotidiano'.
Adesso che il Cavaliere is back ci si chiede a chi gioverà la sua ennesima discesa in campo. La domanda delle cento pistole avrà nei prossimi mesi una risposta più chiara.
E nell’attesa di sapere se davvero il più grande piazzista della storia politica italiana abbia fatto o meno il suo tempo, possono intanto strofinarsi le mani gli antiberlusconiani in servizio permanente effettivo. Per loro al meno il futuro prossimo è indubbiamente più roseo: Silvio è tornato a dare loro un senso, quando un senso non l’avevano più.